Ciao, ciao creatività: come ritrovarla. Post semiserio
Pandemia non fa rima con creatività (no, infatti). Come stimolare la creatività allora? In questo periodo storico, che ci vede in casa la maggior parte del tempo, è molto più facile provare un calo di originalità e di idee. Manca lo smalto, come ai denti sovrasollecitati quando si digrignano. Ci si sente un po' cricetini in gabbia, a far girare la ruota, sempre a lavorare senza stimoli esterni. In balia di zone rosse, gialle e arancioni. Da tempo rimpiangiamo i concerti, i viaggi e le gite fuori porta, le serate con le amiche e gli amici, i cinema, i teatri, i musei. Insomma, tutte quelle attività, prima scontate, che ci fanno sentire persone vive e attive, e chissà quando ritorneranno come prima. Con questo non intendo dire che non sia giusto restare in casa per una ragione superiore, la salute. I sacrifici sono ben altri, e lo dico da ragazza bianca, cisgender, etero, in buona salute, una privilegiata insomma (anche se, in realtà, il genere femminile purtroppo non gioca così a favore). La vita, da un anno circa, è diventata per la maggior parte delle persone piuttosto piatta e monotona. Non si può negare. Allora, cosa si può fare per stimolare la creatività? Spoiler alert: non parlerò di sostanze psicotrope, anche se ci tocca viaggiare con la fantasia e la mente. Per lavoro scrivo, dunque è importantissimo circondarmi di stimoli, idee, ispirazioni. Ed è altrettanto fondamentale svagarmi e staccare gli occhi e la testa dal foglio di word o da carta e penna. Come? Uscendo fuori dalla porta lasciandomi guidare dai pensieri, dalle immagini, dai colori e dalla natura. Oppure, come ho detto poco sopra, andando agli adorati concerti e viaggiando. Tutte cose che in casa, luogo in cui lavoro, e di certo non Versailles, è impossibile fare. Se poi abiti in un Comune che non è...